Una delle domande che vengono spesso rivolte allo Studio Legale riguarda la devoluzione dell’eredità del coniuge, con o senza figli.
Come abbiamo già visto in altro articolo https://www.avvocatodanielamessina.it/diritto-successorio-eredita-e-testamento/, l’eredità si devolve per legge (cd. successione legittima) o per testamento (cd. successione testamentaria).
Chi si accinge a fare testamento deve però tenere ben presenti i limiti ed i vincoli previsti a tutela dei cd. eredi legittimari.
Ovvero, di coloro in favore del quale la legge riserva una quota dell’eredità: coniuge, figli, ascendenti (se mancano i figli).
Il testatore, infatti, può disporre liberamente solo della cd. quota disponibile, dovendo sempre rispettare le quote di legittima assegnate agli eredi legittimari (cd. successione necessaria).
La quota di legittima rappresenta la parte dell’eredità che deve andare comunque ai parenti indicati, anche contro la volontà del de cuius.
Invece, la quota disponibile è la parte di eredità che il testatore può lasciare a chiunque.
Di seguito, verrà analizzata la disciplina che regola l’eredità del coniuge in favore del coniuge superstite, in presenza o meno di figli.
Punto comune alle varie ipotesi è la riserva prevista dall’art. 540 cc, secondo cui al coniuge superstite sono comunque riservati i diritti di abitazione della casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni.
Per casa si intende quella abitata in maniera prevalente e duratura dalla famiglia. Restano, pertanto, escluse le seconde case. Per tale ragione, la norma non si applica al coniuge separato, in quanto in tal caso difetta il requisito della coabitazione.
MORTE DEL CONIUGE, CON FIGLI: A CHI VA L’EREDITÀ?
Iniziamo a prendere in considerazione l’ipotesi di morte del coniuge in presenza di figli, senza che il de cuius avesse fatto testamento.
Entra, dunque, in gioco la parte del codice civile che regolamenta la cd. successione legittima.
L’art. 581 cc sancisce che “Quando con il coniuge concorrono figli, il coniuge ha diritto alla metà dell’eredità, se alla successione concorre un solo figlio, e ad un terzo negli altri casi“.
Ciò significa che il coniuge superstite e il figlio, ereditano 1/2 ciascuno; in caso di coniuge superstite con più figli, il coniuge eredita 1/3 e i figli i rimanenti 2/3.
… E SE C’È TESTAMENTO?
In tal caso entra in gioco la successione testamentaria e, trattandosi di legittimari, anche la cd. successione necessaria.
Quindi: in caso di concorso tra il coniuge e un solo figlio, al coniuge spetta 1/3 del patrimonio e al figlio 1/3; in caso di concorso tra il coniuge e più figli, ai figli complessivamente spetta la metà e al coniuge 1/4.
La quota rimanente è liberamente disponibile dal testatore
MORTE DEL CONIUGE, SENZA FIGLI: A CHI VA L’EREDITÀ?
A chi spetta l’eredità quando i coniugi non hanno figli e non è stato fatto testamento?
L’art. 583 cc sancisce che “In mancanza di figli, di ascendenti, di fratelli o sorelle, al coniuge si devolve tutta l’eredità“.
Ciò significa che, in assenza di figli, di ascendenti e di fratelli e sorelle del de cuius, il coniuge superstite ne diviene erede universale.
In assenza di figli, ma in presenza di ascendenti e/o fratelli o sorelle del de cuius, il coniuge concorre con loro nell’eredità, che spetta per 2/3 al coniuge e per 1/3 ai fratelli o sorelle e/o agli ascendenti.
…. E SE C’È TESTAMENTO?
Se non sono presenti figli, al coniuge è riservata la metà del patrimonio.
In caso di concorso tra coniuge e ascendenti del de cuius, se il coniuge concorre con gli ascendenti, la metà del patrimonio spetta al primo e un quarto ai secondi.
Fratelli e sorelle non hanno diritto alla legittima; questo significa che possono essere esclusi lecitamente dall’eredità mediante un testamento con cui, ad esempio, il de cuius, in assenza di figli e di ascendenti, potrà lasciare tutti i suoi beni al coniuge.
… E se nel testamento non sono state rispettate le quote di legittima?
I legittimari privati in tutto o in parte della quota riservata loro dalla legge, possono agire in giudizio impugnando il testamento: è la cd. azione di riduzione della legittima.
Tale azione può essere esperita, a pena di prescrizione, entro 10 anni.
Per parte della giurisprudenza, il termine decorre dalla data di apertura della successione, mentre per altra parte di giurisprudenza, decorre dalla data di accettazione dell’eredità (v. Cassazione a Sezioni Unite, numero 20644 del 2004).
Qualora manchi l’interesse ad impugnare il testamento o si voglia comunque rispettare la volontà del testatore, è consentito ai legittimari lesi di fare acquiescenza in sede di accettazione e pubblicazione del testamento.
“Fare acquiescenza” significa, in sostanza, che il soggetto, che potenzialmente ha un rimedio messo a disposizione dal legislatore per “reagire” ad un atto che pregiudica i propri interessi, decide, invece, di rinunciare all’esercizio di tale diritto.
Attenzione, però! Egli rinuncia definitivamente all’esercizio dell’azione di riduzione finalizzata a garantirgli la quota di eredità spettantegli per legge, cosa ben diversa dalla rinuncia all’eredità.
Con la rinuncia all’eredità il chiamato esprime la volontà di non diventare erede, mentre con l’atto di acquiescenza il legittimario mantiene la qualità di erede.
Facciamo un esempio: se un figlio rinuncia all’eredità del padre opera l’istituto della rappresentazione, in forza della quale l’eredità viene devoluta ai figli del rinunciante. Invece, nel caso di acquiescenza il figlio rimane erede, ma rinuncia a compiere azioni a tutela della propria posizione di legittimario.
L’Avvocato Civilista Daniela Messina è a disposizione per approfondimenti o pareri legali su casi specifici. Si potrà prendere contatto con lo Studio Legale mediante il semplice invio di una e-mail all’indirizzo info@avvocatodanielamessina.it o anche compilando l’apposito form nella sezione Richiesta di contatto.
Si invita, infine, a visitare periodicamente anche il Profilo Linkedin dell’Avv. Daniela Messina e la Pagina FACEBOOK “Studio Legale Avv.Daniela Messina”
______________________________________________________________________________________________
Avvocato Eredità Torino – Caselle T.se – Ivrea – San Benigno C.se – Cirié – Rivarolo C.se – Chivasso – Settimo T.se – Volpiano – Brandizzo – Leinì – Caluso – Montanaro – San Giorgio C.se – Mathi – Borgaro T.se – Venaria – San Mauro T.se – Feletto – Bosconero – San Giusto C.se – Foglizzo – Lombardore
Buongiorno,
vorrei sapere se uno dei 2 coniugi muore ed essendo in comunione dei beni (casa + soldi + auto) e non avendo figli come fare per lasciare il tutto al coniuge come erede universale e non ad altri parenti (mamma, fratelli e sorelle)
Nel Vs. caso, facendo testamento in favore del coniuge con Sua nomina quale erede universale, nulla spetterebbe ai fratelli/sprelle, mentre residua una quota di legge (1/4) riservata agli ascendenti (mamma), che tuttavia potrebbe, successivamente alla morte del testatore, fare acquiescenza al testamento e far sì che la sua volontà sia rispettata.
Buonasera, mia moglie e deceduta, e abbiamo2 figli.dopo il nostro matrimonio in comunione dei beni, i suoi genitori gli hanno dato in donazione un appartamento.vorrei sapere quale quota mi spetta.
La ringrazio per sua cotese risposta
L’immobile donato va inteso di proprietà esclusiva di Sua moglie e quindi è entrato al 100% nella successione ereditaria. Pertanto, le quote, in assenza di testamento, son quelle di legge: 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli. Resta salvo il diritto di abitazione che spetta al coniuge sulla casa adibita a residenza familiare.
Buonasera,mio padre è deceduto ad ottobre,c’è ancora mia madre in vita ed io sono sposato con due figli e o casa di mia proprietà.
mio padre e proprietario di un 1/5 di un immobile con i suoi fratelli(ancora tutti in vita),ma ancora nessuno ne usufruisce..la mia domanda è:
la successione la deve fare solo la coniuge o rientra anche il figlio(in quanto non facendo parte più del nucleo familiare dei suoi genitori??
Non ce nessun testamento
La dichiarazione di successione, che, peraltro, è cosa diversa dall’accettazione dell’eredità, spetta obbligatoriamente agli eredi, ai chiamati all’eredità, ai legatari (purché non vi abbiano espressamente rinunciato o – non essendo nel possesso dei beni ereditari – chiedono la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione di successione), quindi, in definitiva, anche a Lei.
Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione è sufficiente presentarne una sola.
Non c’è obbligo di dichiarazione se l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto e l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
Salve avvocato, prima di scrivere ho cercato fra i commenti ma non ho trovato utili indizi.
Siamo io e mia moglie senza figli, in casa di proprietà di mia moglie. in regime di separazione dei beni.
Ho una sorella con due figli che a loro volta hanno una figlia.
È presumibile che io non viva a lungo, per cui vorrei sapere se, a parte la reversibilità della mia pensione, i miei beni personali (denaro sul c/c, autovettura, orologi) possono essere ereditati interamente da mia moglie (unica che mi assiste).
Grazie infinite.
Enzo
Per far sì che sua moglie erediti tutto deve fare testamento edesignarla erede universale. Senza testamento, opera il concorso di legge tra Sua moglie (2/3) e Sua sorella (1/3)
Buonasera,
Vorrei porle un quesito abbastanza insolito: Immaginiamo una famiglia composta di due coniugi ed un unico figlio; madre e figlio subiscono un incidente dove entrambi decedono però, dei due, muore prima il figlio.
A questo punto immagino si configuri una successione di coniugi senza figli dove, in questo caso, gli ascendenti della moglie ereditano 1/3 del suo patrimonio.
E’ possibile evitare questa situazione se entrambi i coniugi redigono un testamento olografo dove si nominano reciprocamente eredi universali?
In questo caso sarebbero automaticamente esclusi dall’eredità i fratelli del coniuge deceduto ed il coniuge sopravvissuto erediterebbe tutto?
Grazie e Buona serata
Ha inquadrato bene la questione.
Buongiorno
Mia moglie è mancata ed abbiamo una unica figlia; quanto spetta a mia figlia della casa di proprietà, in comunione dei beni, il 50% oppure il 25% ?
Grazie
Bungiorno. In assenza di testamento, le quote soon 1/2 ciascuno, quindi 25% a Lei e 25% a Sua figlia. La casa in comunione legaòe entra così in comunione ereditaria con quote 75% padre e 25% figlia. In più a Lei, in quanto coniuge, sono riservati i diritti di abitazione della casa familiare e di uso dei mobili che la arredano.
buongiorno avvocato volevo un informazione la casa dei miei genitori e cointestata. mia mamma e deceduta quasi un anno. la metà dell’immobile la chiede mia sorella. siamo in due mio padre può indestare la metà del immobile solo a mia sorella .volevo sapere se su questa intestazione ci vuole anche il mio consenso dal notaio.grazie mille attendo una risposta.
Buongiorno. In assenza di testamento, la quota del 50% di proprietà della mamma viene così divisa: 1/3 al coniuge, 1/3 a figlio e 1/3 a figlia. In sostanza, Suo padre sarà titolare dell’66,66% dell’immobile (50% sua quota + 16,66% eredità moglie), Lei del 16,66% e Sua sorella del 16,66%. Non è chiaro cosa intenda fare Suo padre, dato che non può gestire quote di cui non è proprietario intenderà porre in essre un’operazione diversa…dovrebbe chiedere maggiori informazioni al Notaio.
Buonasera, ho due figli dal primo matrimonio e il mio compagno tre figli dal suo primo matrimonio. se ci sposassimo, in caso di mia morte le mie proprietà posso, con testamento, lasciarle solo ai miei figli? non voglio che i miei beni vadano poi in futuro ai figli del mio nuovo marito.
Buongiorno. Suo marito avrebbe diritto alla quota di legittima di 1/4 anche in caso di testamento interamente in favore dei Suoi figli.
Mia sorella è venuta a mancare, ha coniuge ma non figli e la mamma ancora in vita.
Due anni fa ha ereditato una somma dalla morte si mio padre che ha versato nel conto cointestato con suo marito. Nel calcolo dei beni in successione detta somma è al 50 per cento o per intero?
Buongiorno. Le somme ereditate non cadono in comunione legale di per sé, ma immagino che sia difficile sostenere che le somme dell’eredità del papà non sono state spese nemmeno in parte.
Buonasera,
nel caso di seconde nozze in comunione dei beni in cui il marito ha un unico figlio (avuto dal primo matrimonio) che è stato nominato erede universale tramite testamento (redatto prima delle seconde nozze) cosa succede nel caso muoia il marito?
Da quel che ho capito : al figlio 1/3 quota disponibile +1/3 legittima mentre alla moglie 1/3 di legittima.
I beni di proprietà esclusiva del marito acquisiti prima o durante le seconde nozze vanno in eredità al 100% e suddivisi come sopra?
Grazie, cordiali saluti.
Fabrizio
Tutto corretto, e i beni personali ovvero quelli non caduti in comunione legale vanno al 100% in eredità
buongiorno, e’ morta la signora Egidia, vedova da 30 anni di Mario e senza figli e sorelle (entrambi).
L’eredita’ oltre che ai nipoti della signora Egidia(figli di sorelle decedute) , va anche ai nipoti del marito Mario defunto
La successione ereditaria riguarda il solo ramo della signora Egidia.
Buonasera,
se un coniuge muore (senza figli, ma con genitori e fratelli), è possibile fare in modo che tutta l’eredità vada alla moglie? Che tipo di testamento si deve fare per essere certi di escludere in toto la famiglia di origine del coniuge defunto? Grazie mille.
Buongiorno. Purtroppo non è possibile escludere gli ascendenti con testamento, in quanto godono di una quota di legittima di 1/4.
In assenza di figli, il testatore, anche tramite un testamento olografo, può disporre di 1/4 dei suoi beni, attribuendoli a chi preferice (anche alla coniuge), ma deve rimanere garantita la quota di riserva di 1/4 degli ascendenti e di 1/2 del coniuge.
Buongiorno Avv.,
grazie mille per la risposta. Non esiste quindi alcun modo di escludere da una eventuale successione la famiglia di origine in assenza di figli (con nessuno strumento)? Grazie ancora.
Buongiorno,le espongo la situazione , sposata in seconde nozze con un uomo che ha due figli dal precedente matrimonio,mi trovo in separazione di beni ed ho l’appartamento intestato a me, dove vivo con mio marito con il quale viviamo una situazione sentimentale precaria, alla morte di mio marito ,i figli del suo precedente matrimonio hanno diritto sull’immobile ?
Buongiorno. Il bene immobile non è di proprietà di Suo marito; come tale, se Suo marito premuore, il bene non entrerà a far parte del patrimonio ereditario del de cuius e i suoi figli non avranno titolo per vantare diritti sullo stesso.
Buonasera, alla moglie, cui viene a mancare il marito, che possiede un libretto di risparmio bancario, cointestato col marito, del valore di 100.000 euro che somma/percentuale le spetta in presenza di quattro figli?
Buonasera. Se il libretto era cointestato, si presume che le somme siano al 50% di proprietà di ciascuno, salvo prova contraria.
Di conseguenza, a seguito della morte del marito, cade in successione il 50% della somma ivi depositata. In assenza di diverse disposizioni testamentarie del de cuius, al coniuge spetterà 1/3 del 50% e ai figli i restanti 2/3 del 50%
Muore la zia senza coniuge e senza figli.
La defunta aveva 6 fratelli di cui 3 in vita.
Ciascuno dei fratelli morti aveva tre figli (nipoti della zia defunta).
I nipoti diventano eredi o lo sono solo i fratelli viventi?
Grazie.
Il principio di rappresentazione opera anche per i figli di fratelli e sorelle del de cuius, che quindi subentrano al loro genitore premorto nella successione della zia
Buonasera, durante il matrimonio (in comunione di beni), abbiamo comprato una casa intestata solo a mio nome. In caso di morte di mia moglie (non abbiamo figli), quella casa entra in successione con il fratello di mia moglie? Grazie!
La casa è entrata in comunione indivisa al 50% ciscuno al momento dell’acquisto, salvo che l’acquisto non sia stato escluso dalla comunione e indicato come suo bene personale con dichiarazione resa in rogito notarile con la partecipazione di sua moglie.
Quindi, in assenza di testamento che la designi erede universale, in caso di decesso della moglie, la quota del 50% di quest’ultima cadrà in comunione ereditaria con suo cognato.
Buongiorno,
vorrei sapere se due coniugi senza figli fanno ognuno testamento olografo lasciando il coniuge come proprio erede unico (nessuno dei due ha più i genitori, ma entrambi hanno fratelli e sorelle), alla morte di uno dei coniugi i fratelli del deceduto, nonostante il testamento olografo, possono fare causa per ottenere una parte del suo patrimonio? Come fa il coniuge superstite ad avvalersi del testamento olografo che lo lascia unico erede?
In presenza di testamento in favore del coniuge quale erede universale, in assenza di figli e di ascendenti in vita, l’eredità spetta per intero all’erede nominato con testamento. Fratelli e sorelle del cuius non sono titolari di quote di legittima. Il coniuge superstite dovrà far pubblicare il etstamento olografo portandolo ad un Notaio.
testamento reciproco separato a favore uno verso l’altro coniuge..Muore marito si apre testamento ed e’ a favore della moglie che eredita.Muore moglie si apre testamento che e’ tutto a favore del marito ormai defunto,
A chi aspetta eredita’?????
Trattasi di due testamenti separati olografi del 2002,
In presenza di figli dell coppia pretermessi nel testamento, l’eredità spetta agli stessi per intero, oppure per la quota di 2/3 se esistono figli del solo marito, che subentrano nella quota di 1/3 per rappresentazione.
In presenza di soli figli del marito, l’eredità spetta interamente agli stessi per rappresentazione.
In assenza di figli, dei coniugi o del solo marito, operano le regole generali sulla successione legittima, ovvero vengono chiamati all’eredità ascendenti e fratelli e sorelle della moglie.
Può il genitore defunto lasciare con testamento olografo tutto al coniuge senza rispettare la quota legittima ai figli? i figli possono farsi rappresentare da un avvocato in fase di successione dal notaio o avvocato, per tutelare i propri diritti? grazie
Il testamento può essere impugnato dai figli al fine di ottenerne la riduzione e il reintegro nelle rispettive quote di legittima. E’ necessaria l’assistenza di un Avvocato per l’avvio di una procedura di mediazione obbligatoria avanti all’Organismo di Mediazione competente e, in caso di mancato accordo, di un giudizio civile davanti al Tribunale. Cordialità
Buongiorno, mia madre vedova con me come unico figlio, si risposa e nasce mio fratello. Ora che mamma è morta, cosa spetta a me, figlio del primo matrimonio, in caso di morte del secondo padre?
Purtroppo, in assenza di testamento in suo favore, se non è stato adottato dal secondo papà, alla sua morte non erediterà quanto facente parte del patrimonio del de cuius.
Buonasera,
siamo una coppia di anziani senza figli, mio marito ha fatto testamento designandomi unica erede . i fratelli di mio marito sono tutti defunti e rimango i loro figli. Nel caso di morte di mio marito, ai suoi nipoti per quota legittima, spetta parte della sua eredita? Avendo un testamento solo a mio favore come unica erede cosa devo aspettarmi? grazie della cortese risposta
In presenza di testamento in favore di un terzo quale erede universale (in questo caso del coniuge), in assenza di figli e di ascendenti in vita, l’eredità spetta per intero all’erede nominato con testamento. Fratelli e sorelle del cuius, e di conseguenza i loro figli, non sono titolari di quote di legittima. Cordiali Saluti
Salve, fratello senza figli coniugato con testamento tutto a favore della moglie. Alla morte della moglie in presenza di fratelli / nipoti da entrambe le parte chi ha diritto all’eredità? Solo i fratelli della moglie sopravvissuta poi defunta? O tornano in asse anche i fratelli del marito morto per primo? Grazie mille.
Solo i fratelli della moglie. Cordiali Saluti
muore il marito ,con la divisione dei beni?e due figli da parte del marito ,la seconda moglie eredita qualcosa? e se è si con quale percentuale?
Il regime patrimoniale di sepaarzione dei beni non influisce sul diritto del coniuge alla successione.
In assenza di testamento, anche in presenza di figli nati dal primo matrimonio, alla moglie del de cuius spetta 1/3 della massa ereditaria.
In presenza di testamento, la quota di legittima della mogli è pari ad 1/4 della massa ereditaria.
buona sera ho un quesito: mio zio è deceduto meno di 2 mesi fa, senza figli senza genitori e con un fratello morto, io andrei in successione in quanto nipote insieme alla moglie? dopo un mese è morta anche la moglie, ovviamente non si era ancora proceduto alla successione. la stessa moglie ha 2 nipoti (figli di fratello defunto, praticamente stessa mia situazione di parentela) come funziona ora l eredità? grazie
In assenza di testamento, i discendenti di un fratello premorto del de cuius subentrano nell’eredità per rappresentazione e, quindi, concorrorno con il coniuge per la quota di 1/3. Per quanto riguarda la quota dei 2/3 che spettava di diritto al coniuge, il diritto di accettazione si è trasmesso ai suoi eredi.
se muore una persona sola, può lasciare tutto ai nipoti indistintamente in parti eguali senza indicare i nominativi? grazie
Ritengo che l’indicazione “nipoti” consenta la determinazione delle persone indicate tramite una semplice ricerca anagrafica, e non renda incerta la disposizione
sé muore mia figlia ..il mio patrimonio viene diviso con il genero ?
Se non ho capito male, sta parlando del Suo patrimonio qualora dovesse sopravvivere a Sua figlia, non di quello di Sua figlia. Il diritto di rappresentazione (ovvero la delazione di eredità in luogo del chiamato premorto) opera solo nei confronti dei discendenti del chiamato all’eredità, non del coniuge di questi; pertanto, se Sua figlia dovesse decedere prima di Lei, in assenza di nipoti, il Suo patrimonio, al momento del Suo decesso, passerà ai chiamati all’eredità ex lege o per testamento.
Buonasera,
muore Mario, coniugato senza figli. Ha la madre e due fratelli. Il de cuius è proprietario della quota di 2/9 di compendio immobiliare. Quali sono le quote spettanti agli eredi per legge?
Grazie
In assenza di testamentoe di figli, l’eredità di Mario, passa al coniuge, alla madre e ai due fratelli secondo il dettame dell’art. 582 cc. Pertanto, il patrimonio ereditario andrà diviso come segue: 2/3 al coniuge e il restante 1/3 si devolve alla madre e ai fratelli secondo le norme che regolano il loro concorso (v. art. 571 cc), ma con la differenza, rispetto all’ art. 571, che la quota minima riservata alla madre non può essere inferiore ad 1/4 del patrimonio